Santuario della Bona Dea
Il santuario, dedicato all’antica divinità protettrice della fecondità dei campi e della salute, era circondato da un recinto, per la natura misterica del culto.
Le evidenze più antiche risalgono al II secolo a.C. ma nella sua configurazione attuale, con pronao in reticolato e colonne laterizie, il tempio (A) si data al I secolo d.C.
A questa fase risale la dedica alla dea, sul pozzo del santuario (C), in cui compare il nome di Terentia, nobildonna di età augustea appartenente a una delle più importanti famiglie ostiensi.
Il santuario era dotato di un portico con affreschi (F) in cui, alla fine del II secolo d.C., furono ricavati piccoli ambienti.
Il culto della Dea, riservato alle donne e praticato anche in un altro santuario della città presso Porta Marina, fu officiato fino al IV secolo d.C.
Vedi anche:
- L'area dei culti orientali e il quartiere residenziale di Porta Laurentina
- Tempio Collegiale dei Fabri Tignuarii
- Santuario della Bona Dea
- Terme del Nuotatore
- Mitreo di Felicissimo
- Cd. Sede degli Augustali
- Fullonica su via degli Augustali
- Domus del Pozzo
- Domus del Protiro
- Complesso delle Terme del Filosofo
- Domus della Fortuna Annonaria
- Mitreo dei Serpenti
- Campo della Magna Mater
- Porta Laurentina
- Ninfeo degli Eroti
- Domus dei Pesci