Le Terme di Matidia

L'area delle Terme cd. di Matidia è situata al limite settentrionale del quartiere extraurbano portuense, vicino al Ponte di Matidia (da cui la denominazione delle Terme) che collegava l'Isola Sacra con Porto; immediatamente ad Ovest si trova il complesso del cd. Conventino di Sant'Ippolito, di cui fa parte la Basilica paleocristiana, mentre sul lato meridionale sono state individuate strutture verosimilmente riferibili a sepolture e da mettere in relazione con le aree sepolcrali che si disponevano ai lati della via Flabia-Severiana.

terme di matidia planimetriaTerme di Matidia: la planimetria Il complesso termale cd. "di Matidia", rinvenuto ma non scavato integralmente negli anni '70, in funzione dal II al IV secolo d.C. senza soluzione di continuità, è articolato in un nucleo originario - posto ad ovest - costituito dagli ambienti funzionali (frigidarium, tepidarium e calidarium) ed ai sottostanti servizi, e in un ampio vano (definito "salone" dagli scopritori) sul cui lato settentrionale si dispongono tabernae, mentre a sud sono stati individuati impianti di tipo commerciale o artigianale, come suggerisce il rinvenimento di dolii infissi nel terreno (dolia defossa).

Il pavimento del "salone" è decorato in opus sectile geometrico, piuttosto semplice, disposto secondo uno schema di fascioni longitudinali di varia ampiezza, realizzato in prevalenza con marmi di reimpiego. Tale ambiente, che si è ipotizzato fosse coperto da un tetto impostato su capriate lignee, comunicava con gli altri vani, come testimoniano le aperture sui vari lati.

L'ingresso principale era posto sul lato orientale, mentre un ingresso secondario, quasi un corridoio, pavimentato a mosaico con grosse tessere policrome, si apre sul lato settentrionale in direzione del fiume. Accanto a questo è verosimile si sviluppassero almeno altri tre ambienti ancora non scavati. Sempre sul lato settentrionale si trovava quasi certamente l’impianto di sollevamento dell’acqua, del quale rimane la fossa della noria alimentata direttamente dal fiume.

Il lato meridionale doveva essere chiuso, ad eccezione di un piccolo passaggio nell’angolo occidentale che mette in comunicazione con un ambiente irregolare, aggiunto in un secondo momento, che è stato interpretato come apodytherium, ovvero spogliatoio. Il pavimento di tale ambiente è in mosaico bianco e nero con un motivo geometrico che consta di una cornice ad onda ricorrente che racchiude un tappeto rettangolare con un motivo “a coda di pavone”, formato da dischi e pelte nere intrecciati da una fascia bianca serpeggiante spezzata a mo’ di tenaglia.

terme di matidia Isola SacraTerme di Matidia - il settore Ovest

Il salone era completamente aperto sul lato occidentale e dava accesso alla zona termale vera e propria, che si sviluppa in direzione ovest, attraverso un passaggio scandito da due colonne. Da questo settore provengono numerosi blocchi crollati con i resti delle decorazioni a mosaico e moltissime tessere di pasta vitrea gialle, rosse, in vari toni di azzurro e di verde, ed anche a fondo d’oro.

L’area termale comprende un frigidarium quadrato con due grandi vasche contrapposte, alimentate originariamente dall’acqua di una noria. Alle vasche, che sono state interessate da risistemazioni nel corso del tempo, si accede tramite tre gradini.

Da qui si passa ad una sorta di atrio interno che conduce agli spazi riscaldati. Gli altri due ambienti termali, il tepidarium e il calidarium sono stati depredati fino al piano delle suspensurae e solamente nelle vasche, una semicircolare e l’altra rettangolare, si riconosce ancora l’impronta del rivestimento marmoreo.

Il percorso frigidarium, tepidarium e calidarium si concludeva nel laconicum, da cui poi si tornava nell’atrio.

Il corridoio di servizio dei praefurnia si sviluppava lungo il fianco occidentale e lungo le vasche con almeno tre bocche ed è stato individuato un ingresso in discesa dal lato del canale dove si conserva in parte la copertura a volta.

Dal calidario provengono, rinvenute frammiste al crollo, tegole con frammenti di mosaico in pasta vitrea con un motivo a fiori e stelle riferibili alla copertura; del tutto scomparso invece è il pavimento. Secondo gli scopritori, questo settore è da ritenere il più antico del complesso e sarebbe dunque il nucleo originario attorno al quale si sono sviluppati in seguito gli altri ambienti.

Il settore settentrionale dell'edificio termale sembra aver subito due diversi incendi che si sono susseguiti a breve distanza di anni, accompagnati da crolli, cui fecero seguito delle modeste risistemazioni d'uso (bagni individuali) e trasformazioni (inserimento di fistule e restringimento di porte).

Il rapido abbandono del complesso sarebbe indiziato dal rinvenimento di una capsa in lamina di ferro chiodata interrata all'esterno delle Terme sotto la quota del pavimento in opus sectile.

Ad oggi, tutti i pavimenti decorati in mosaico ed opus sectile sono ricoperti e non visibili.

(a cura di Cristina Genovese)

 

Per saperne di più:

M.L. Veloccia Rinaldi, P. Testini, Ricerche archeologiche nell'Isola Sacra, Roma 1975.

P. Germoni, Valorizzazione dell'area archeologica dell'Isola Sacra: necropoli e zona naturalistica, in F. Filippi (a cura di ), Archeologia e Giubileo. Interventi a Roma e nel lazio nel piano del grande giubileo del 2000, Napoli 2001, vol. I, p. 383-392

terme di matidiaIl complesso delle cd. Terme di Matidia - Visione generale