Il Parco archeologico di Ostia antica partecipa a M'Illumino di meno 2022
11/03/2022
M'illumino di meno 2022: Pedalare, rinverdire, migliorare!
Anche quest’anno il Parco archeologico di Ostia antica aderisce a M'Illumino di meno puntando su due aspetti: la scelta di non illuminare le aree archeologiche la notte e la proposta, molto ambiziosa, del progetto "Ostia in bici".
Luci sempre spente di notte nelle aree archeologiche del Parco
Uno è un modus operandi che contraddistingue le aree archeologiche che fanno parte del nostro Parco, ovvero la scelta di non illuminarle MAI nelle ore notturne. Se l'iniziativa M'illumino di meno chiede di spegnere le luci in un'occasione specifica, noi abbiamo scelto di non accendere mai le luci nelle nostre aree di notte. Con la sola eccezione dell'impianto di videosorveglianza, necessario per la tutela dei beni archeologici, che corre lungo i perimetri delle aree, all'interno dei siti (l'area archeologica di Ostia antica è ampia 87 ettari, l'area archeologica di Portus a Fiumicino è ampia 34 ettari) non vi è illuminazione. Questo perché le aree hanno anche una forte componente naturalistica, dove le specie animali – in particolare l’avifauna – possono trovare il loro ambiente di vita ideale. A Ostia antica, oltre agli uccelli di varie specie vivono volpi, fagiani, istrici; a Porto una famiglia di daini popola l’area, oltre a istrici, volpi, nutrie e a uccelli di varie specie, come aironi, garzette, upupe: un ecosistema completo. È dimostrato che l’inquinamento luminoso delle città provoca danni ambientali: agli uccelli migratori per esempio rischia di far perdere l’orientamento, può disturbare l’attività degli animali notturni per antonomasia, come i pipistrelli. L’illuminazione notturna laddove non strettamente necessaria è inutile oltre che dannosa ed è uno spreco di energia.
Progetto Ostia in bici
Il secondo aspetto è il progetto Ostia in bici - «Il circuito ciclabile del sistema Parco archeologico di Ostia antica – comune di Fiumicino – comune di Roma»
Questo progetto, a cura di Stefano Borghini e Alessandro D’Alessio, ha l’ambizione di creare un circuito in grado di interfacciare il collegamento ciclabile verticale tra Roma e il suo mare (secondo una direttrice in parte già esistente, che andrebbe solo parzialmente implementata) con un nuovo anello ciclabile dal sapore eminentemente archeologico, il cui scopo è quello di unire idealmente, attraverso un percorso pensato per le due ruote, i principali siti del Parco archeologico di Ostia Antica, le cui dislocazioni su un territorio esteso rendono difficile, allo stato attuale, la fruizione integrata. Questo progetto, ancora da realizzare, costituisce però una riflessione sulle connessioni territoriali esistenti e potenzialmente realizzabili tra Ostia antica e Fiumicino: un territorio che di fatto in età romana era unitario, con la città strettamente legata al suo porto, e decisamente interconnessa.
La realizzazione di tale percorso inoltre sarebbe in grado di collegare i luoghi del Parco archeologico di Ostia antica, che, al di là del loro indiscutibile valore storico-archeologico, presentano contemporaneamente un alto contenuto ambientale-naturalistico, con gli altri due grandi assi cicloturistici europei che attraversano Roma: Eurovelo 5 (via Romea Francigena) che collega Londra a Brindisi dopo 2900 km; Eurovelo 7 (il percorso del Sole) che collega Capo Nord all’isola di Malta in più di 7400 km.
Il progetto coniuga le due principali anime del Parco archeologico di Ostia antica: da un lato l’aspetto naturalistico che spinge a percorrere i luoghi e i siti in esso inclusi con il mezzo più adeguato ad una modalità di mobilità che appare sempre più in crescita anche a seguito dei recenti eventi pandemici; dall’altro l’aspetto archeologico per il quale la bicicletta può diventare una straordinaria via di connessione tra i diversi siti del Parco (spesso uniti da una storia comune, ma caratterizzati oggi da collegamenti difficili, e per questo di fatto quasi mai visitati in continuità). Il circuito del Parco potrebbe di fatto essere la prima pista ciclabile mai realizzata all’interno di un parco archeologico, attrezzata con soste e percorsi specifici per permettere una visita semplificata a più siti.
Il progetto prevede che il circuito sia organizzato in diverse ciclovie, differenziate per caratteristiche dei percorsi, proprietà dei suoli, gestione delle manutenzioni. Ogni tratta peraltro mostra delle peculiarità storiche a se stanti che connotano il percorso in modo identificativo rispetto a ogni altra. Le stesse quindi dovrebbero essere attrezzate con pannelli che illustrino tali caratteristiche, all’inizio e alla fine di ogni percorso.
Per conoscere nel dettaglio il progetto e le 8 cciclovie di cui si compone consulta il documento Progetto Ostia in bici