Casone rinascimentale del sale
Nella borgata di Ostia Antica, vicino alle rovine del cosiddetto “molo repubblicano” e lungo via delle Saline, via Ducati-via Gamurrini e via Morcelli, sono state ritrovate nel tempo alcune strutture interpretate come i resti di antichi horrea, cioè di magazzini per le varie merci che venivano scaricate dal molo. Questi edifici – e soprattutto quelli adiacenti all’area delle antiche saline – furono utilizzati anche come depositi del sale sia in epoca antica che nell’età medievale e rinascimentale, mostrando una straordinaria continuità d’uso nel tempo.
Sarebbe questo il caso del cosiddetto Casalone di via Morcelli, attualmente visibile solo dall’esterno nella sua ristrutturazione moderna, nella quale sono evidenti le tracce di interventi precedenti.
Sulla facciata orientale fu ricollocato in data imprecisata lo stemma di papa Gregorio XIII (1572-85), ancora oggi visibile. Nell’interno, sia al piano terra che nel cortile che nel piano interrato, si conservano alcune tracce di murature antiche, probabili resti di magazzini d’età romano-imperiale inglobati in epoca rinascimentale in un grande edificio per il deposito del sale (appunto il “Casone” o “Casalone”).
Di pianta rettangolare, era diviso in due navate mediante grandi pilastri in laterizio, sui quali poggiava un soffitto in legno. Si tratta di una tipologia tipica per questo tipo di magazzini, rintracciabile anche nel seicentesco casone del sale di Cervia.
Dopo l’alluvione del 1557 e la conseguente deviazione del Tevere a ovest, lo scalo portuale e i depositi a esso collegati vennero spostati vicino al nuovo corso del fiume.
Il Casalone cedette la sua funzione di magazzino del sale al nuovo Capannone di Tor de Specchi, anch’esso costruito sui resti di edifici antichi. Voluto da papa Pio V (1566-1572) e riadattato a museo da papa Pio IX (1846-1870), l’edficio ospita attualmente il Museo Ostiense e la direzione del Parco Archeologico di Ostia Antica.